mercoledì 6 gennaio 2016

Storia dell'idromele


L’idromele è la più antica bevanda alcolica, prima che la diffusione della vite, nel bacino del Mediterraneo ed in Europa, introducesse l'uso del vino. Si diffuse ampiamente nella preistoria, soprattutto nelle pianure settentrionali ed orientali dell’Europa, anche in zone climatiche fredde.
La sacralità dell'ape, quale animale messaggero celeste che trasforma il sole in miele, e la sacralità dell'acqua vista come la linfa vitale che scorre nelle vene della madre terra, rendono l’idromele sacro 
presso i Celti, come essenza del divino nell’unione fra cielo e terra. Nella mitologia indoeuropea, l’idromele è la bevanda tipica dell’aldilà, nel mondo celtico come in quello germanico, ed è simbolo di immortalità.


Nell’Europa celtica esso era bevuto dai Druidi e dalle tribù nelle cerimonie sacre che scandivano il ritmo delle stagioni. L'uso era finalizzato ad ottenere l'ebbrezza alcolica per potersi avvicinare al divino fino ad incontrarlo.
In molte tombe principesche dell'Europa del VI°-IV° secolo a.C. sono stati trovati recipienti con resti d’idromele quale riserva del defunto per il Sidhe, l'aldilà celtico. La scelta di tale bevanda per la tomba di Principi indica quale fosse il suo valore simbolico di immortalità, la sua raffinatezza e preziosità. 

Il consumo d’idromele è rimasto diffuso anche in territorio piemontese fino a tutto il medioevo, ove, soprattutto in occasione dei matrimoni, nel mese lunare successivo alla cerimonia, veniva consumato dagli sposi nella convizione che potesse dare forza alla coppia nella procreazione di eredi maschi. Per questo motivo ancora oggi si usa definire il primo periodo dopo il matrimonio "Luna di miele".
L’idromele viene descritto nell’epica indoeuropea come spumeggiante, e il rinvenimento negli scavi archeologici di corni potori e bicchieri alti e stretti sembra confermare questo dato, poiché questi recipienti ben si adattano alla conservazione dell’effervescenza.

Qui potete trovare la nostra ricetta per fare l'idromele:  http://incucinaconleapi.blogspot.it/2015/11/idromele-di-castagno.html

Fonte: http://www.idromele.net/

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